Parlami dalle Stelle – La Voce Ritrovata del Cuore

Fin da piccolo ho sempre avuto una profonda passione per la scrittura. Attraverso la carta riuscivo a dar forma al mio mondo interiore, a dare voce a ciò che non sapevo dire ad alta voce. Scrivere era come respirare, come tornare a casa. Eppure, ci sono voluti anni perché riuscissi davvero a esprimere ciò che sentivo nel profondo: emozioni che mi abitavano, pensieri che mi attraversavano come meteore silenziose.

È stato un percorso lungo, fatto di silenzi, paure, tentativi e scoperta. Ma è stato proprio quel cammino a condurmi fino a qui, fino a ciò che sono oggi.

Qualche tempo fa, mentre sistemavo delle vecchie cose, ho ritrovato un manoscritto. Era un libro che avevo scritto intorno ai vent’anni. Il titolo: “Parlami dalle Stelle”. Ricordo perfettamente il giorno in cui lo iniziai. Sentivo il bisogno di dare voce a un personaggio che in fondo era la proiezione di me stesso. Così nacque Christian Ori, uno speaker radiofonico notturno che, nascosto dietro al microfono, confidava al buio le sue emozioni più intime.

Rileggere quel libro oggi è stato come fare un viaggio nel tempo. Conoscevo la trama, ma ogni parola mi ha scosso. Mi sono immerso di nuovo in quelle notti in cui Christian parlava al suo pubblico immaginario, e mi sono ricordato di me, seduto alla scrivania, mentre scrivevo per sopravvivere.

Quel testo, crudo e diretto, mi ha sorpreso. Per certi versi non mi ci riconosco più. 

Rileggerlo non è stato solo un tuffo nel passato, ma un atto d’amore verso me stesso: vedere quanta strada ho percorso, quante sfide ho trasformato, quanta luce ho portato nei miei angoli più bui.

Ed è con il cuore aperto che oggi desidero condividere con te le prime pagine di quel libro. Perché so che, forse, tra queste righe, potrai ritrovare anche una parte di te.

Capitolo 1: Cuore

“Quanto è difficile, permettere al nostro cuore di battere e pulsare, molto spesso lo vediamo come un semplice muscolo, autonomo, che non dobbiamo controllare, capace di fare tutto da sé. Molto spesso ce ne scordiamo della sua esistenza, e ci chiediamo come vivremmo se non avesse solo la funzione di pompare il sangue.

Lo conosciamo come simbolo d’amore e di affetto, quante volte lo abbiamo disegnato sui diari, sulle panchine, sulle lettere, riempiendolo di tutte le belle emozioni che conosciamo, riponendogli tutta la fiducia del mondo.


Non tutti però sono in grado di disegnarlo, e di colorarlo. Qualcuno riesce ad abbozzarne il contorno, qualcun altro a delineare una figura simile, e molti più di quanti se ne possano immaginare non sanno disegnarlo.

Si ritrovano davanti al foglio bianco e lo fissano. Prendono la matita in mano e iniziano a fare un puntino. La fronte inizia a pulsare, un rivolo di sudore inizia a scendere lungo la tempia sinistra, ed il vero cuore, quello filamentoso, inizia a palpitare, a battere, come a farci capire: guarda che sono qui, sentimi, immaginami, vivimi….

Ma loro non riescono ad udire la sua voce, perché questo è stato chiuso sotto una teca di vetro opaco, che non permette a nessuno di guardare all’interno, e non permette neanche a lui di guardare fuori. 

E finisce con lo spedire al cervello immagini e sensazioni sbiadite, come vecchie fotografie dei primi del Novecento.

In tanti, quasi miracolati, riescono a svegliarsi, e con una forza a loro sconosciuta riescono ad infrangere il vetro, e vengono inebriati dal colore intenso e dalla sua luce….

Mentre altri tentano di rompere, o almeno scalfire quel vetro, ma non ci riescono. E nel constatare la loro debolezza alimentano una paura, una rabbia, che fa sì che questi diventino giorno dopo giorno sempre più aridi, ed incapaci di provare qualsiasi emozione.

Con questo vi saluto e vi invito a non perdere la speranza. Vi do appuntamento a domani. Buonanotte a tutti i sognatori del mondo. Un bacio a tutti da Christian.”

La voce del Mio Cuore

In quelle parole c’era il mio grido. Oggi c’è la mia gratitudine. Per aver avuto il coraggio di ascoltarmi, di non smettere di cercare, di continuare a scrivere. Perché la scrittura è ancora il mio rifugio, la mia voce, il mio ponte tra me e il mondo.

E questo articolo vuole essere un invito: rispolvera i tuoi sogni dimenticati, rileggi le tue vecchie lettere, apri i tuoi cassetti. Forse anche tu troverai una stella che brilla ancora, pronta a parlarti.

Con amore, Felice